L’influenza del Covid sulla nostra vita
Dopo aver affrontato un primo lockdown, ci siamo trovati a passare un’estate piuttosto tranquilla. Sembrava infatti che il virus facesse sempre meno parte delle nostre vite, ma ci siamo dovuti ricredere subito.
Eccoci quindi a vivere la seconda ondata.
La domanda che ci poniamo è “come possiamo affrontare questo periodo?”, “come possiamo gestire quello che stiamo vivendo?”.

Spoiler: non troverai la risposta a queste domande in questo articolo…semplicemente perché la risposta dipende da ciascuno di noi. Cosa intendo dire?
Innanzitutto…
…è utile ribadire che sentirsi più agitati, tristi o apatici del solito è fisiologico e adattivo: stiamo pur sempre attraversando un periodo molto particolare, sarebbe assurdo non vivere nessuna ripercussione. Non possiamo fare finta che tutto questo non ci sia!
Gli effetti della pandemia sono personali, e il significato che assume questo evento dipende dalla storia di ciascuno.
Probabilmente, però, un aspetto lo abbiamo condiviso più o meno tutti
Ci siamo dovuti fermare, siamo entrati in uno stato di sospensione -dalla frenesia quotidiana- che ci ha obbligato a entrare in contatto con noi stessi,a sentirci. Ciò, però, ha fatto affiorare una serie di domande (sul senso dell’esistenza e sulla direzione che stava prendendo la nostra vita) che ci hanno costretto a riflettere.
Sicuramente il coronavirus è stato qualcosa che ha sconvolto la nostra esistenza e l’ha messa in dubbio. Soprattutto nel primo lockdown, ci ha messo in contatto con la possibilità della morte. Se ci riflettiamo, è ciò che ci rende umani e dà senso alla nostra vita, ma ne siamo così spaventati che evitiamo qualsiasi pensiero a riguardo.
Eppure, di fronte a quella possibilità, tutte le nostre scelte hanno (o dovrebbero avere) senso. Di fronte a quella possibilità abbiamo messo in discussione il lavoro, il partner, le scelte fatte e i progetti futuri.
E, molte persone, sono entrate in crisi. “È davvero quello che voglio fare della mia vita?”; “È così che immaginavo questi anni, quando ero piccolo?”; “Cosa sarà di me e dei miei progetti?”.
Per comprendere l’impatto della pandemia sulla vita di ciascuno di noi, quindi, dobbiamo inserire questo evento nella trama di ognuno. Ognuno con un proprio passato e con dei propri progetti. E le domande sopra riceveranno risposte molto diverse.
Alla luce di ciò…
…diventa comprensibile l’aumento di disturbi come ansia e depressione, riportato da alcuni studi. Cavolo, abbiamo messo in discussione la nostra esistenza! Prima non ne avevamo tempo, o non volevamo pensarci.
Eravamo troppo impegnati a correre dalla mattina alla sera, a lavorare, a badare alla casa o ai figli, alla laurea, alla festa con gli amici, al weekend in montagna o al mare. E invece il covid ci ha obbligato a fare i conti con noi stessi.
Quello a cui voglio arrivare è che è vero che questa pandemia ha portato ad un aumento di malessere psicologico: ma probabilmente quel malessere, che oggi diventa insostenibile per qualcuno, era latente e lo abbiamo messo a tacere tante volte. Oggi invece dobbiamo farci i conti.
Ed ecco l’importanza del sostegno psicologico e della terapia: ritrovare noi stessi.
Fammi sapere cosa pensi con un commento. Se senti di aver bisogno di un sostegno, contattami!
Se vuoi approfondire l’argomento, ti lascio questo articolo e questo post.