La psicoterapia ti cambia…il cervello!
“Io non credo alla psicologia”, “La psicologia è inutile, le persone non cambiano mai!”, “Dallo psicologo ti sfoghi e basta.”
Potrei continuare all’infinito con tutte le frasi che sento ogni giorno sul mio lavoro, ma non andrei avanti con questo articolo.
La cosa che mi lascia perplessa è che, molte volte, sento pronunciare queste frasi da persone che prendono psicofarmaci da anni, e nonostante la loro situazione non migliori, dallo psicologo non ci vanno -cascasse il mondo!

Il punto è uno ed è molto semplice: la psicologia non è una fede o un credo. Non puoi crederci o meno. La psicologia e la psicoterapia hanno i loro effetti e funzionano.
E non lo dico io, ma i tanti studi sull’argomento che confermano l’efficacia di questa terapia (in bibliografia ho citato solo qualche studio).
In che senso ti cambia il cervello?
È stato dimostrato che un percorso di psicoterapia è in grado di modificare struttura e attivazione del cervello.
I cambiamenti sono osservabili tramite fMRI (risonanza magnetica funzionale) che ha mostrato come, dopo una terapia psicologica, si riescano ad osservare modificazioni nei pattern di attivazione neurale nella risposta emotivo-comportamentale.
Cosa significa?
Significa che si modifica il modo in cui esperisci e rispondi a ciò che ti circonda. Questi risultati si sono osservati, in particolare, nei disturbi d’ansia e nei disturbi depressivi.
Questo accade perché il nostro cervello è plastico: grazie all’esperienza modifica le sue connessioni e la sua struttura.
Ciò significa anche che non vai dallo psicologo per sfogarti o semplicemente per condividere i tuoi problemi, ma per avviare un processo di cambiamento tangibile e osservabile nella tua esperienza quotidiana.
Con la psicoterapia infatti, fai lavori esperienziali che ti consentono di apportare un cambiamento concreto alla tua vita (dallo psicologo non si fanno solo “chiacchiere”!).
Ci sono delle controindicazioni?
Bè il rischio che si corre è… migliorarsi e stare meglio! Per il resto non ci sono controindicazioni.
A differenza dei farmaci, inoltre, non ci sono effetti indesiderati, e la persona diventa soggetto attivo del proprio cambiamento.
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Bibliografia
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