Quando sentiamo parlare di demenza, la prima abilità cognitiva che ci viene in mente è la memoria.
Tuttavia, dobbiamo considerare che anche le funzioni esecutive, l’attenzione, il linguaggio e le abilità prassiche possono essere compromesse, e non sempre la memoria è il primo campanello di allarme.
Partiamo dall’inizio: prima della demenza, ci può essere una fase di passaggio (prodromica) chiamata Mild Cognitive Impairment (MCI).

Cos’è il MCI?
Si tratta del Disturbo Neurocognitivo Lieve, e rappresenta uno stadio intermedio tra l’invecchiamento fisiologico e la demenza. Questa fase può seguire diverse strade: rimane stabile nel corso della vita, o progredisce fino alla demenza, principalmente -ma non solo!- sotto forma di Morbo di Alzheimer.
La prevalenza di MCI negli adulti di età superiore a 60 anni è compresa tra il 7% e il 25% circa. Aumenta con l’età e sembrerebbe essere più diffuso in uomini. I criteri diagnostici per l’MCI includono la preoccupazione per quanto riguarda un cambiamento nella cognizione in uno o più domini (che la persona rileva nella vita di tutti i giorni), una normale attività quotidiana e assenza di demenza.
I vari tipi di MCI
Come già detto inizialmente, la memoria non è l’unica abilità cognitiva coinvolta quando si parla di invecchiamento cerebrale. Infatti, in base ai domini coinvolti, si distinguono quattro tipologie di Mild Cognitive Impairment:
- MCI AMNESICO A SINGOLO DOMINIO: è interessata solo la memoria;
- MCI AMNESICO A MULTIPLO DOMINIO: è interessata la memoria insieme ad almeno un’altra abilità cognitiva;
- MCI NON-AMNESICO A SINGOLO DOMINIO: senza deficit di memoria, è interessato un solo dominio (e.g. l’attenzione, il linguaggio, l’abilità visuospaziale, o le funzioni esecutive);
- MCI NON-AMNESICO A MULTIPLO DOMINIO: sono interessati più domini cognitivi, ad eccezione della memoria.
Le forme di MCI che interessano la memoria, con più probabilità possono progredire nella demenza di Alzheimer, mentre le forme di MCI in cui la memoria è preservata possono svilupparsi e progredire verso la Demenza ai corpi di Lewy, Demenza fronto-temporale o vascolare.
Altri sintomi
Bisogna considerare che la sintomatologia iniziale di un eventuale patologia dementigena può anche appalesarsi attraverso sintomi comportamentali: irritabilità, aggressività, disinibizione, marcata euforia, apatia, ma anche umore deflesso e ansia.
Abbiamo già parlato del rapporto tra depressione e demenza, ed è importante sottolineare che un disturbo dell’umore è un fattore di rischio ulteriore per lo sviluppo di demenza (anche Alzheimer).
L’importanza della prevenzione
Ad oggi, non esistono cure che siano in grado di fermare l’evoluzione della demenza o di forme pre-cliniche. Risulta dunque importante giocare d’anticipo e prevenire -per quanto possibile- l’evoluzione o la progressione di patologie dementigene.
La promozione dell’indipendenza nelle attività della vita quotidiana, il controllo dei fattori di rischio vascolare (e.g. ipertensione, iperlipidemia, diabete mellito), adottare uno stile di vita sano (attività fisica, dieta sana, sonno sufficiente, assunzione limitata di alcol, smettere di fumare), insieme ad esercizi mentali, sono fattori efficaci nella prevenzione o nel rallentamento del MCI.
Inoltre è fondamentale il monitoraggio del proprio stato di salute fisica e mentale nel corso del tempo.
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Bibliografia:
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